All’indomani della strage terroristica che ha colpito la Francia ferendola nei valori essenziali della libertà e della sicurezza noi ci chiediamo quanti siano nel mondo le vittime del terrorismo ad opera dell’Islam “impazzito e violento” e ci chiediamo se la nostra indignazione ci sia stata e se sia stata tale da comparare quella provata per la violenza che ha colpito i Francesi.
E’ fin troppo evidente che il mondo civile condanna con fermezza qualunque forma di terrorismo e qualunque forma di intolleranza verso la libertà di culto religioso ed etnia, ma quanto prima di oggi ci ha indignato sapere che:
Il Paese che ha pagato più caro il prezzo del terrorismo è stato l’Iraq, dove sono morte 6.300 persone: circa un terzo di tutte le vittime del terrorismo del 2013. Se all’Iraq si aggiungono poi la Siria, l’Afghanistan, il Pakistan e la Nigeria, i morti salgono allora a 15mila: oltre l’80 per cento del totale………. A pagare caro il prezzo del terrorismo sono anche i bambini. Il capo delle operazioni umanitarie dell’Onu, Valerie Amos, ha notato che “nel 2014 in Iraq si ritiene che siano stati uccisi o mutilati 700 bambini” e che “5,2 milioni di persone hanno bisogno di aiuto, gli sfollati dall’inizio del 2014 sono oltre 2 milioni, di cui la metà bambini”.
Le vittime del terrorismo devono indignare le coscienze civili qualunque sia il cielo sotto cui accadono……
.....dalla Calabria....... 
La indignazione verso la violenza con cui vengono affrontate tutte le varie forme ed aspetti delle ” diversità ” sono l’unica arma per affermare la libertà di tutti gli uomini sulla terra.
Ma l’indignazione non assolve le nostre coscienze se non educhiamo i nostri figli al rispetto del ” diverso”
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