Tre bandi del valore complessivo di 256,5 milioni di euro. Si tratta di potenziare le infrastrutture di ricerca delle Università e degli Enti Pubblici di Ricerca nelle Regioni della Convergenza (Sicilia, Calabria, Puglia e Campania); di elaborare progetti di innovazione della PA per garantire servizi di elevata qualità ai cittadini; di sostenere la competitività delle imprese, anche a livello di startup, attraverso quattro iniziative di ricerca e innovazione.
Attraverso questi bandi, Miur e Mise hanno individuato interventi in grado di sostenere la competitività delle imprese e il sistema della ricerca pubblica e privata nel Mezzogiorno. Le risorse a disposizione sono quelle del Piano di Azione e Coesione – a cui Miur e Mise hanno aderito nel corso del 2012 – elaborato dal Governo per velocizzare la spesa dei Fondi Strutturali a favore delle Regioni della Convergenza, indirizzandoli verso obiettivi più coerenti con l’attuale situazione di crisi socio-economica.
1) Bando StartUp
Risorse investite
30 milioni
– Linea 1 Big data: 8 milioni
– Linea 2 Cultura ad impatto aumentato: 14 milioni
– Linea 3 Social Innovation Cluster: 7 milioni
– Linea 4 Contamination Labs: 1 milione
Il valore dei progetti presentati può variare da un minimo di 400.000 € ad un
massimo di 1.200.000 €, per una durata di 24 mesi.
Nel caso dei CLab, il valore complessivo dei progetti presentati può essere di
massimo 200.000 €, per una durata di 24 mesi.
Beneficiari
Micro, piccole e medie imprese delle regioni Convergenza (Campania,
Calabria, Puglia, Sicilia) attive da meno di sei anni (start-up o spin-off) in
collaborazione con università, centri di ricerca, amministrazioni pubbliche e
grandi imprese. Nel caso della linea “Contamination Labs”, i beneficiari
dell’intervento sono le università delle Regioni Convergenza.
Tempi
A partire dal 13 marzo 2013, le imprese possono inviare le loro proposte per
60 giorni.
Linea 1 – “Big Data”
Contesto strategico
Lo sviluppo di tecnologie, modelli e servizi basati sulla capacità di gestire
grandi quantità di dati, provenienti da diverse fonti e in continuo cambiamento
(Big Data), presenta sfide tecnologiche strutturali e pone nuovi problemi in
campo scientifico. La dimensione economica del fenomeno è impressionante:
Mckinsey nel 2011 calcola che l’incremento di valore dovuto all’utilizzo
sistematico dei big data è di 600 miliardi di dollari in US e 250 Miliardi di Euro
in Europa all’anno. Ancora più interessante è l’incidenza del fenomeno sul
mercato del lavoro: 200.000 nuovi posti di lavoro in settori tecnico/scientifici e
1.500.000 nuove professionalità in tutti i settori economici.
Perciò diviene una priorità strategica nazionale promuovere progetti di ricerca
e favorire la nascita di nuove imprese in grado di sfruttare un fenomeno così
rilevante dal punto di vista scientifico, tecnologico e sociale.
Obiettivi
La linea “Big Data” ha lo scopo di promuovere progetti che sviluppino e
testino nuovi metodi e tecnologie per gestire e valorizzare basi di dati
caratterizzate da grande volume, varietà e velocità. Le proposte devono utilizzare non soltanto dati italiani, al fine di rafforzare le competenze
nazionali e sfruttarne il potenziale e livello locale.
Gli scopi principali sono:
– promuovere lo sviluppo di conoscenze scientifiche e tecnologiche su
metodi complessi di gestione/analisi di grandi flussi di dati (real time –
big data – data mining);
– sfruttare il potenziale delle tecnologie legate al modello Big Data in
Italia, utilizzando dati nazionali e affrontando problemi locali;
– promuovere un nuovo approccio, basato sui dati, per la definizione e il
monitoraggio delle politiche pubbliche in grado di affrontare le sfide di
sistemi pubblici sempre più complessi e interconnessi;
– adottare una politica duale nel finanziamento alla ricerca e
all’innovazione che promuova sia l’avanzamento tecnico-scientifico, sia
la disponibilità di servizi innovativi per le amministrazioni.
Aree di intervento
Le proposte devono svilupparsi all’interno di uno dei 4 ambiti tecnologici
orizzontali che caratterizzano il modello Big Data e si devono applicare ad
uno o più dei 6 settori rilevanza nazionale.
Ambiti tecnologici: cloud computing, data integration, cyber security, big data
analytics.
Settori: Salute, Comunicazione, Mobilità, Energia, Turismo, Politiche
Pubbliche.
Linea 2 – “Cultura a Impatto Aumentato”
Contesto strategico
Elementi di debolezza intrinseca del settore dell’industria creativa e culturale,
caratterizzato da micro imprese ed elevato tasso di turnover, con
conseguente fatica a generare un impatto significativo sul PIL nazionale.
Non mancano i talenti nel nostro paese, né manca la domanda associata al
nostro patrimonio culturale. Possiamo migliorare invece nell’abilità di
generare sostanziale valore aggiunto e innovazione a partire dal patrimonio
culturale, in particolare nell’incontro tra pubblico e privato.
Possono venire in aiuto, le industrie creative, in grado di generare, nel nostro
paese, punte di qualità internazionale (design e sue evoluzioni) e nuove
avanguardie (making, artigianato digitale), coerenti con la creativa propria dei
nostri settori produttivi.
Obiettivi
Lo scopo del bando è tradurre contenuti e risorse del patrimonio culturale e
creativo in nuove modalità di produzione, distribuzione e fruizione, attraverso
soluzioni tecnologiche che permettono esperienze ricche, collaborative e
interattive; rafforzare e ampliare la catena del valore della cultura tramite la
contaminazione da parte di imprese dell’industria creativa e culturale, anche
con il coinvolgimento del settore manifatturiero, dell’artigianato e del turismo;
promuovere o rafforzare settori strategici nel paese all’intersezione tra
tecnologia e creatività.
Aree di intervento
Digital Cultural Heritage: soluzioni tecnologiche che valorizzano il processo di
digitalizzazione dei beni culturali materiali e/o immateriali, per arricchire e
incrementare la fruizione e la distribuzione dei contenuti e dei significati;
Making e Design, progetti mirati alla realizzazione di prototipi di prodotti e
servizi a partire da beni culturali, attraverso processi di produzione innovativa
tipici del making, dell’artigianato digitale e delle moderne applicazioni del
design (interaction design, product design, customized design, open design)
anche attraverso la realizzazione di strutture per la fabbricazione digitale;
Spazi della Cultura 2.0: progetti mirati allo sviluppo di soluzioni tecnologiche
per la valorizzazione di beni e siti culturali promuovendone nuovi modelli di
interazione, interpretazione, destinazione d’uso, riuso e fruizione, anche nel
quadro di politiche pubbliche e di valorizzazione del territorio.
Linea 3 “Social Innovation Cluster”
Contesto strategico
Le iniziative di social innovation dimostrano spesso una incapacità a
incrementare il proprio potere contrattuale e potenzialità con partenariati
strategici e percorsi di internazionalizzazione. La nascita e lo sviluppo di
Cluster della Social Innovation, sono ritenuti propulsori della crescita
economica sostenibile dei territori e dell’intero sistema economico e sociale
nazionale.
Obiettivi
L’obiettivo è aggregare competenze interdisciplinari, capacità innovative e di
creazione di imprenditorialità emergente, dove la tecnologia risulti un mezzo
e non un fine, con la capacità di distinguersi per un forte impatto in termini di
crescita sostenibile dei territori e di dimostrare di contribuire alla competitività
internazionale e al sistema economico nazionale.
A tal fine, risulta strategico mettere in rete esperienze di Social Innovation
operative sul territorio nazionale, l’emersione dei talenti e l’aggregazione di
competenze complementari, per proporre soluzioni alle sfide sociali ed economiche emergenti, anche attraverso applicazioni ICT. I proponenti si
aggregano in “Cluster” (almeno tre provenienti da regioni diverse, quindi tra
Calabria, Puglia, Campania, Sicilia), per proporre soluzioni replicabili,
condivise e misurabili, per una proposta di filiera della Social Innovation.
L’impatto delle iniziative di Social Innovation, dovrà caratterizzarsi per i
benefici generati a favore della collettività rispetto ai singoli promotori o
comunità di riferimento. A questi si legano modelli organizzativi che rendano
le iniziative atte a perdurare nel tempo, quindi coerenti con le opportunità di
mercato e con la domanda di innovazione e di soddisfacimento dei bisogni
emergenti.
Aree di intervento
Indirizzo per la presentazione del “Cluster” di Social Innovation, sono:
– energie rinnovabili, sviluppo sostenibile delle economie locali e utilizzo
efficiente delle risorse naturali;
– creazione di nuova occupazione e mantenimento dell’occupazione di
aziende in crisi;
– istruzione e formazione sui temi di educazione finanziaria, digitale, alla
legalità;
– tutela e valorizzazione dei beni culturali, ambientali e paesaggistici;
– riuso e riciclo di materiali e rifiuti non pericolosi;
– dialogo interculturale e integrazione dei cittadini di paesi terzi, diritti
umani e tutela delle minoranze;
– cittadinanza attiva per soluzioni innovative per la qualità della vita nelle
città, mobilità, e-partecipation, civic hacking, trasparenza delle
amministrazioni pubbliche, open data;
– inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati e assistenza socio-
sanitaria;
– produzioni biologiche e di tipicità certificate, produzioni artigianali ed
artistiche;
– finanza etica;
– turismo responsabile;
– commercio equo e solidale e moda etica.
Linea 4 “Contamination Labs”
Contesto strategico
I Contamination Labs (CLab) sono luoghi di contaminazione tra studenti di
discipline diverse. Promuovono la cultura dell’imprenditorialità e
dell’innovazione, così come l’interdisciplinarietà e nuovi modelli di
apprendimento. Sono finalizzati a esporre gli studenti a un ambiente
stimolante, per lo sviluppo di progetti di innovazione a vocazione
imprenditoriale.
In particolare lo scopo dei CLab è attivare nuove modalità di collaborazione:
tra studenti provenienti da discipline/corsi/facoltà/università diversi; tra
studenti e docenti/dipartimenti; tra studenti mondo delle startup e delle
imprese innovative; con il territorio; con le istituzioni comunitarie e
internazionali; tra i vari CLab sparsi sul territorio nazionale.
Obiettivi
Il bando ha lo scopo di promuovere forme di imprenditorialità nascenti
dall’ibridazione dei saperi degli studenti universitari, attraverso la creazione di
CLab negli atenei delle regioni convergenza.
Beneficiari
I beneficiari dell’intervento sono le università italiane delle Regioni
Convergenza, i partecipanti ai CLab sono principalmente gli studenti delle
lauree magistrali e/o a ciclo unico ma possono essere ammessi anche
studenti non iscritti alle lauree magistrali o dottorandi di ricerca. Il CLab
dispone di facility di base composta da spazi sia informali (co-working) sia
formali (es. per i corsi/seminari) e connessioni internet veloce.
2) Bando su fabbisogni di innovazione all’interno del settore pubblico
Risorse investite
150 milioni di euro (di cui 100 MIUR e 50 MISE)
Beneficiari
Pubbliche Amministrazioni delle 4 regioni della Convergenza
Tempi
La Call scade il 28 giugno 2013.
Contesto strategico
Con l’Avviso le due Amministrazioni avviano una ricognizione preliminare
all’esecuzione di tale azione di sperimentazione di appalti pre-commerciali, al
fine di individuare un elenco di precisi fabbisogni di innovazione nei servizi
di interesse generale, aventi un elevato grado di fattibilità industriale,
attraverso il meccanismo della “chiamata di idee”, riservata alle sole
pubbliche amministrazioni delle regioni della Convergenza.
Obiettivi
I risultati della CALL saranno finalizzati al successivo esperimento di gare
d’appalto pre-commerciale e, conseguentemente, di appalti di fornitura
commerciale relativi ai beni e servizi elaborati nella fase pre-commerciale, al
fine di sostanziare una risposta effettiva alle istanze della domanda pubblica
e di migliorare la qualità e sostenibilità dei servizi pubblici. Ai predetti appalti
sono destinati 150 milioni indicati nella CALL.
Aree di intervento
Le 4 regioni della Convergenza (Puglia, Campania, Sicilia, Calabria)
3) Bando potenziamento infrastrutturale
Risorse investite
76,5 milioni di euro
Beneficiari
Università, Enti di Ricerca, Organismi di Ricerca, tutti con sede nelle 4 regioni
della Convergenza
Tempi
Il bando scade il 3 aprile 2013, nei successivi 60 giorni sarà completata la
selezione delle proposte
Contesto strategico
Il bando prevede tre specifiche linee di intervento:
– Interventi coordinati di adeguamento e rafforzamento strutturale di
reti telematiche e infrastrutture digitali (ICT), su modello di reti già
esistenti, a sostegno del sistema nazionale di Istruzione, delle
Università, dell’Alta Formazione artistica, musicale e coreutica e
della Ricerca;
– Adeguamento e consolidamento di infrastrutture e strumentazioni
per il monitoraggio ambientale e territoriale;
– Realizzazione strutturale di un sistema di gestione di archiviazione
digitale di libri e archivi attraverso l’utilizzo di soluzioni standard
aperte (logica dell’open government e open access).
Obiettivi
Potenziamento delle infrastrutture di ricerca delle Università e degli Enti
Pubblici di Ricerca delle predette Regioni della Convergenza. L’obiettivo
principale è individuare nuovi investimenti in grado di sostenere lo
sviluppo del sistema della ricerca e dell’istruzione nel Mezzogiorno,
attraverso il potenziamento delle strutture di servizio.
Aree di intervento
Le 4 regioni della Convergenza (Puglia, Campania, Sicilia, Calabria)
Per informazioni telefona allo 0968.1901766 o invia una e-mail a:info@innovazionesviluppo.it
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