OLIO

Nella Piana di Gioia Tauro è tempo di olio.

Le Ottobratiche stanno raggiungendo piena maturazione e le Sinopolesi le seguono con il fiato sul collo mentre gli agricoltori ringraziano il cielo per le ultime piogge che hanno dissetato i loro alberi  di olivo.

– Com’è l’annata?- questa è la domanda di rito tra la gente della Piana, ossia tra i “chianoti”e poiché l’agricoltore ha nella sua memoria genetica il gene della diffidenza per via di interi raccolti andati a male per un improvviso maltempo, la risposta altrettanto di rito è: – ..i tempi cangiaru, ancora savi a viriri….-

I tempi sono realmente cambiati e non solo politicamente e di stabile pare ci siano solo le promesse dei politici regolarmente da loro disattese appena siedono sulle poltrone del potere e quindi la solitudine politica dell’agricoltura e quindi del prezzo dell’olio che non riesce a coprire il costo del lavoro per produrlo

Hanno quindi di che nutrire la loro amarezza gli olivicoltori della Piana!

Ma quale è il meccanismo con cui si stabilisce il prezzo dell’olio? Perché se a stabilirlo sono i grossi rivenditori è ovvio che sarà sempre basso! Esiste un sistema di controllo che tenga conto dei costi del lavoro? Altrimenti la legalità resta solo leggenda……!

4 pensieri su “OLIO

  1. Micki

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